MESTRE (29 marzo) - È ormai inarrestabile l'avanzata della Lega Nord in Veneto dove, da stasera, comincia l'era di Luca Zaia, nuovo governatore a Palazzo Balbi. Tutto come previsto per il candidato-ministro e per il Carroccio; peggio del previsto per il Pdl e gli orfani di Galan. Confermate anche le poco lusinghiere previsioni per il centrosinistra, che con Giuseppe Bortolussi, l'uomo della Cgia di Mestre, si ferma intorno al 30%, recuperando qualche voto solo in confronto alle ultime europee. Non è andato oltre il 6% il candidato dell'Udc Antonio De Poli, che correva da solo.
Zaia viaggia con le sue preferenze attorno al 60% - quando mancano da scrutinare poco più di 200 delle 4.760 sezioni elettorali - ma sono i dati delle liste a far capire che il Veneto probabilmente ha reciso il cordone ombelicale con la vecchia Balena Bianca: il partito di Bossi va oltre il raddoppio dei voti delle regionali 2005 quando raccolse il 14,6%, portandosi al 35%, 10 punti davanti al Pdl, che si ferma al 24-25%: esattamente «la catastrofe» che Galan cercava di esorcizzare, sperando che il distacco dalla Lega non arrivasse all'8-9%. Un crollo quello del Pdl rispetto a cinque anni fa - quando Fi e An sommavano circa il 31% -, una perdita netta anche rispetto alle ultime politiche e alle europee 2009.
La vittoria del Carroccio nella sfida interna col Pdl, scosso negli ultimi mesi da lotte intestine, può scompaginare i rapporti di forza nel panorama politico veneto, dove il Carroccio è il nuovo "dominus". La Lega governa la Regione, le città di Treviso e Verona, diverse Province e svariati Comuni. Il Pdl tra i sette capoluoghi veneti ne guida solo uno, Belluno. Nel nuovo consiglio regionale - 37-39 i seggi della maggioranza secondo le prime stime - la Lega se ne aggiudicherà 18-19, il Pdl 13.
Con la presa del Veneto, Bossi e Zaia hanno staccato una cambiale con la quale potrebbero passare all'"incasso" fra cinque anni, chiedendo la prossima volta la Lombardia. E la valanga di voti "verdi" al Nord avrà forse un peso anche nella richiesta del Senatùr di mantenere in capo alla Lega il dicastero lasciato libero da Zaia.
Lo spoglio in diretta. Quando lo spoglio è a 4.723 sezioni scrutinate su 4.760 si conferma lo schiacciante vantaggio del candidato di centrodestra: Zaia è al 60,2 per cento. Il concorrente diretto, Giuseppe Bortolussi (centrosinistra), si attesta sul 29%. Antonio De Poli (Udc) è al 6,4, David Borrelli (Movimento 5 stelle) al 3,2%; Silvano Polo (Veneti Indipendensa) allo 0,5; Paolo Caratossidis (Forza Nuova), allo 0,4% e Gianluca Panto (Pnv) allo 0,4%.
Quanto ai voti di lista (4.719 sezioni), la Lega è al 35,2 per cento, il Popolo della Libertà segue con oltre 10 punti percentuali di distacco col 24,7 per cento, terzo il Partito Democratico 20,3 per cento. La lista dell'Italia dei Valori si attesta al 5,3 per cento, l'Udc al 4,9 per cento, il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo al 2,6.
Affluenza. In Veneto ha votato per le regionali il 66,4 per cento degli elettori, in calo di 6 punti rispetto alle precedenti omologhe (72,4% alle regionali 2005; 84,7% alle politiche 2008). A Venezia città ha votato il 68,7% degli aventi diritto (72,1% alle regionali 2005; 79,3% alle politiche 2008).
La diretta. Chi vuol sapere come è andato nel dettaglio lo spoglio delle regionali (anche cercando quanti voti hanno preso candidati presidenti e liste in tutti i comuni del Veneto) può collegarsi con questa pagina di Gazzettino.it. Negli approfondimenti di questo articolo, invece, sarà possibile leggere quante preferenze ha ottenuto ogni singolo candidato consigliere.
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