Inchiesta/ Legalità, sempre meno giovani
in Veneto la considerano un valore
Per uno su due non è un problema viaggiare senza biglietto
o andare in motorino senza casco. Ecstasy è ok per il 20%
di Federica Florian
VENEZIA (20 novembre) - Hanno percezione della legalità ma poca pratica, anzi pochissima. È questa la foto dei giovani veneti scattata ieri al convegno sulla legalità di Monastier (Treviso). Perchè, per esempio, il 20% dei ragazzi veneti di età compresa fra i 15 ed i 19 anni ritiene ammissibile l'uso occasionale dell'ecstasy, ma il 76% non ammette che si usino farmaci per migliorare le prestazioni sportive ed avere rapporti sessuali a pagamento. Sono alcuni degli aspetti rilevati e definiti "sorprendenti" da Costantino Cipolla, università di Bologna che ha condotto la ricerca. «I ragazzi - spiega il docente -, senza distinzioni fra i sessi, pensano che non sia una mancanza etica grave quella di viaggiare senza biglietto sui mezzi pubblici (50%), guidare il ciclomotore senza casco (52%) o assentarsi dal lavoro anche se non si è ammalati (36%)».
Non fosse che il convegno trevigiano era dedicato all'"educazione alla legalità" le risposte dei 1.500 giovani veneti dalla facoltà di sociologia dell'Università di Bologna avrebbe potuto - secondo qualcuno - titolarsi "Piccoli delinquenti crescono". Il quadro che ne esce dei giovani (dai 15 ai 19 anni) del Nordest dal convegno organizzato organizzato dal centro studi psicosociali "Antonio Calvani" è sconfortante anche se offre qalcune posiszioni di speranza.
Sono scelte "moralmente accettabilli" per il 36% l'avere rapporti sessuali occasionali senza profilattico, abortire o permettere alla propria partner di farlo (47%) e fermare i treni per manifestare per la pace. «Però - spiega Cipolla - i ragazzi del Nordest hanno una grossa percezione della legalità e dell'importanza di rispettare le regole nelle microrelazioni, fra gli amici più stretti; e per gli organismi internazionali di soccorso umanitario, (Croce Rossa o l'Onu), nonostante solo il 5% mostri interesse per la politica».
E fra i valori ai quali si attribuisce la massima importanza c'è in primo luogo la sincerità (62,8%) mentre in testa a quelli ritenuti di poca (22,3%) o nessuna (15,6%) importanza c'è la fede religiosa. Di fronte a tanto "lassismo" - a sorpresa - la direttrice del carcere minorile di Treviso, Maria Catalano, ha spiegato che «i reati compiuti da minori da qualche anno sono in diminuzione. Nel 2009 in Veneto ci cono stati 2.500 reati minorili, 20 anni fa erano oltre tremila».
C’è allarme sociale? «In parte sì, anche perchè - spiega Enzo Guidotto, consulente della Commissione parlamentare antimafia - il recente sequestro di un appartamento a Vedelago appartenente al clan Lo Piccolo, è solo la punta dell'iceberg di un fenomeno diffuso di infiltrazione». E non ci sono ricette facili: contano famiglia, relazioni, ambiente, cultura. Un’ulteriore sfida per il Nordest che cresce.
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vvv
fin che la barca va...
13 ore fa
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