Freud e Schultz

Sarebbe opportuno vedere cosa ci sia oltre e prima della soglia, costituita da una parte dall'istinto, e dall'altra dalla religione...

Mi spiego. Esiste il Comandamento, compreso nelle Tavole della Legge di Dio, che dice: non fornicare! Il Cristianesimo, per il fatto che reprimerebbe l'istinto - voglio dire che, fin dalle nostre prime esperienze col gentil sesso - un fatto è avere esperienze con bambine e adolescenti, in altrettante età, per dire dopo con donne adulte, oltre il nostro eventuale matrimonio... Un altro fatto è fare coscienza col dettato della religione e con la vita, metabolizzarle in una sola, una pratica di vita.

Ovvio, nulla di nuovo, ma che vi aspettavate?

Ma è il mio stesso dubbio, anzi, non è un dubbio, è una compressione e dilatazione, una non-concessione, una castrazione... Effettivamente, però, nell'ignoranza di fatti psicanalitici, ammetto che i dettati della Chiesa, per certi versi, sono controproducenti, almeno da quelli dell'equilibrio psicologico, nel nome di ciascun di "essere Giusto".

E' dunque vero, il religioso è compresso, frustrato, ma egli ricava forza non dalla propria psiche, ma dal Cristo.

Se io credente qualunque Credo e Vedo, anzi non vedo, ma so che c'E', mi affiderò all'Onnipotente, perchè mi dia la forza di superare gli ostacoli e mi conceda la Serenità... Questo benedetto equilibrio psicologico, mi sono concesso di presumere il lato sessuale del credente, ma ci sarebbero altre cose, "regolate" dal Cristianesimo, per bocca diretta del'Altissimo tramite i dieci comandamenti, che prevedono una serie di negazioni: Non uccidere, Non rubare, Non dire falsa testimonianza...

Ma, a parte questo fatto di indirizzarci verso negazioni, nell'esempio di inizio di discorso, cioè la nostra vita sessuale, abbiamo sempre nostra moglie!

Voglio fare una domanda, interessata ma pacifista: "Ma Freud e Schultz erano credenti?"