Strade chiuse a Vicenza per la nuova piena del Bacchiglione

Vicenza. Sale il Bacchiglione: strade chiuse
in centro, paura per gli argini a Caldogno
Restano timori per la pioggia che continua a cadere: allagate
alcune cantine, impraticabile il sottopasso dello stadio Menti




VICENZA (24 dicembre) - È stata una notte di paura quella appena trascorsa a Vicenza. A ponte degli Angeli il livello del fiume Bacchiglione, che attorno alle 23 era sceso a 4.80 metri, dopo essere arrivato del pomeriggio di ieri a 5.20, a causa delle persistenti piogge è aumentato progressivamente nelle ore successive sino ad arrivare a un massimo di 5.34 metri nelle prime ore del mattino, ad alcune decine di centimetri dal rischio di alluvione.

Alcune strade del centro storico, già allagate lo scorso 1 novembre, sono state chiuse in via precauzionale. La situazione è andata migliorando, ma rimane la preoccupazione e la paura anche in considerazione delle previsioni meteo che indicano per oggi e domani altre precipitazioni. La situazione è stata monitorata in maniera costante dagli amministratori locali e dalla Protezione civile.

«Il livello più alto - spiega l'assessore comunale alla protezione civile Pierangelo Cangini, stamani di nuovo in unità di crisi dopo averla presidiata fino alle 4 - è stato raggiunto alle 2 di stanotte, quando il fiume ha toccato quota 5 metri e 34 centimetri». Si è mantenuto così fino alle 4, poi, molto lentamente, ha cominciato a scendere, fino a raggiungere, alle 9 di stamani, quota 4 metri e 96 centimetri. Di primo mattino è stato chiuso per allagamento il sottopasso dello stadio Menti, mentre in zona risultano cantine condominiali con 20 centimetri d'acqua. Chiusi per allagamenti anche tratti di strada di Casale, strada Ponti di Debba, via Sansigoli, strada di Cà Tosatte, via Porciglia. Ancora vietato anche ai pedoni, in via precauzionale, Ponte Pusterla.

Caldogno, paura per gli argini
È la tenuta degli argini la preoccupazione maggiore a Caldogno, il comune della provincia di Vicenza particolarmente danneggiato dall'alluvione dell'1. novembre e i cui cittadini, nella notte appena trascorsa, hanno vissuto ore di angoscia. «È stata una notte di paura - conferma il sindaco Marcello Vezzaro - durante la quale abbiamo sempre tenuto la situazione monitorata, con il livello dall'acqua che è arrivato a una spanna, 15-20 centimetri, dal rischio di fuoriuscita. Tuttavia la preoccupazione maggiore riguarda gli argini, la cui rottura ha provocato il mese scorso il disastro a Cresole. Per questo motivo sono state costituite più squadre, composte da uomini della Protezione civile a cui si sono aggiunti degli alpini, che hanno perlustrato metro per metro circa un chilometro e mezzo di riva, in entrambe le sponde, che va dal ponte di Cresole sino a Capovilla».



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Caro Babbo Natale . . .
. . . portami una pompa idrovora, e subito, che xe megio!
commento inviato il 24-12-2010 alle 17:28 da marco


preparatevi ad un'altra colletta
credo che tutti i soldi che abbiamo raccolto debbano essere investiti nella sistemazione idraulica del territorio e non spesi in mille rivoli che non risolvono niente.
mi dispiace per gli alluvionati ma, anche per il loro bene, non ci sono alternative.
diversamente le collette seguiranno ad altre collette.
a questa ho partecipato, alla prossima no.
commento inviato il 24-12-2010 alle 16:43 da paolo_1945



Ecco, ci risiamo. Il Timonchio si ingrossa a Caldogno e si teme per gli argini. Nessuno pensa che l acqua che viene giu dal cielo e non viene assorbita dal
terreno per la cementificazione selvaggia, per forza di cose deve affluire al Timonchio o Bacchiglione, che sono gia gonfi per le piogge cadute. Non ci saranno casse di espansione o drenaggio dei corsi d acqua menzionati che tengano, bisogna fermare la cementificazione. A Caldogno siamo gia in troppi altro che aumentare la popolazione a 20.000. Svegliarsi popolo.
commento inviato il 24-12-2010 alle 16:28 da pliorio


le colpe secondo lino
Allora: Lino dice che se il Bacchiglione straripa a Vicenza è colpa degli americani.
Il primo novemebre il Bacchiglione è straripato anche a Bovolenta e a Casalserugo.
La colpa di chi è ?
Degli uzbeki o dei paraguayani ???'

commento inviato il 24-12-2010 alle 14:07 da nessie



Pioggia abbondante e macata manutenzione ai canali
E se ci mettiamo anche la cementicazione senza regole che hanno portato a queste catastrofi. Mettiamoci anche il disboscamento continuo. L'uomo non ha rispetto più per nessuno ne per l'ambiante in cui vive ne per i suoi stessi simili. Era meglio quando usavamo la clava .. Per lo meno si poteva dire che non avevamo l'intelligenza per capire determinate cose. Ora le possiamo capire ma c'è ne freghiamo alla grande. Basta guadagnare.. anche sulla pelle altrui.
commento inviato il 24-12-2010 alle 13:45 da LINA



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