
Benetton lascia basket e volley dal 2012:
doccia fredda per lo sport trevigiano
Il patron Gilberto: «È una decisione meditata e sofferta» L'impegno del gruppo resterà per il rugby e i settori giovanili
TREVISO - I Benetton chiudono dal 2012 con basket e volley e lasciano orfana Treviso di due sport che hanno coltivato e lanciato campioni in mezzo mondo, rafforzando con i propri giocatori le due rispettive nazionali italiane. L'Nba ha accolto Andrea Bargnani, Denis Marconato, Tyus Edney, Boki Nachbar, Tony Kukoc. Senza contare allenatori come Mike d'Antoni (ora Ny Knicks), Ettore Messina (Real Madrid), o Zeumir Obradovic (Panathinaikos). Il volley ha invEce consacrato Alberto Cisolla, dal settore giovanile Sisley alla vittoria di Mondiali e trofei in maglia azzurra, Lorenzo Bernardi, Andrea Zorzi. La città "respirava" soprattutto pallacanestro a pieni polmoni da più di 20 anni; lo sport trascinava le squadre giovanili, mini atleti in cerca di un posto al sole guardando ai big, tornei di contorno che animavano l'estate coinvolgendo l'intera Marca. E il volley non era da meno. Prima tutto era senza troppe pretese, il professionismo che sembrava una chimera.
Negli anni Settanta era la Pallacanestro Treviso, poi nel '78-'79 diventò Liberti, che traghettò la squadra in A. E nel 1982 la famiglia Benetton fece sognare una tifoseria trascinata da Gilberto che quasi mai ha mancato ad una partita al Palaverde, il palazzetto dello sport costruito dagli imprenditori del tessile. Col basket i biancoverdi si sono presi 5 scudetti, 8 coppe Italia, 2 Coppe Europee, 4 Supercoppa Italiana; mentre col volley 9 scudetti, 4 Coppe Campioni, 5 Coppe Italia, 1 coppa delle Coppe, 4 Coppe Cev, 7 supercoppa Italiana, 2 supercoppa Europea, In totale 51 trofei e 51 'stendardi', le bandiere appese sul soffitto del Palaverde (la Mecca dello sport trevigiano) a indicare la blasonatura.
La notizia ha preso tutti in contropiede. Forse la decisione è dovuta al calo vertiginoso di spettatori rispetto agli investimenti sempre più cospicui. Ma nessuno prevedeva che i Benetton si privassero di due dei tre gioielli sportivi di famiglia, tenendosi il primo amore, cioè il rugby. «Manterremo e potenzieremo - ha detto Gilberto Benetton - i settori giovanili e tutte le attività sociali che si svolgono a La Ghirada», la cittadella dello sport della famiglia. «Questo - ha spiegato - è un giorno triste dopo 30 anni di attività professionistica ad alto livello e di vittorie, ma gli scenari sono cambiati: negli anni '80 il nostro ingresso nello sport aveva una valenza sociale, per dare lustro alla città e coinvolgere il territorio in qualcosa di importante e l'entusiasmo del pubblico e dell'ambiente era grandissimo» ma ora ha detto «indubbiamente non è più così sia sul piano dei risultati che su quello del seguito delle squadre».
Mercoledì 16 Febbraio 2011 - 16:18 Ultimo aggiornamento: 20:59
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criminali!
I Benetton hanno già azzerato il tessile trevigiano in barba alle leggi contro la delocalizzazione... per me sono erano già dei criminali, con questa decisione si confermano criminali e pure taccagni!
commento inviato il 16-02-2011 alle 23:11 da Stefano
hanno fatto la scelta giusta
il basket ed il volley con la legalizzazione delle scommesse spotive rivolte anche a questi sport hanno perso la loro credibilita', poi' ci son troppi stranieri
e nessun italiano rappresentativo come negli anni 80.
poi aggiungo oramai al palaverde salvo ACCREDITATI non ci va piu' nessuno.
hanno fatto bene la FAMIGLIA BENETTON
coordialmente marco
commento inviato il 16-02-2011 alle 22:41 da marco s
Cosa succede? Non si "ripulisce" più con lo sport?
commento inviato il 16-02-2011 alle 22:25 da Gigi
bravo bobo
3 parole ben dette !
aggiungo : sarà mica una risposta alle sanzioni tributarie v???
commento inviato il 16-02-2011 alle 21:43 da vic k
Sarà pure vero che il palaverde non si riempie più come un tempo, certo è che però i tifosi si devono pure riconoscere in una squadra e la benetton negli ultimi anni è diventata più un posto dove far crescere giocatori da rivendere a prezzo triplicato dopo un paio d'anni più che una squadra fatta per vincere, intendo che era più coinvolgente per i tifosi quando c'erano gli uomini simbolo alla Pittis o alla Nicola che non quando stravolgi il 99 % della squadra ogni anno.
Il fatto è che per i benetton tutto è bisness la passione sta altrove, comunque è in linea con il loro comportamento...anno abbandonato qualsiasi sito produttivo ed ora pure qul poco di buono che era rimasto, peccato che lo stato gli abbia già regalato la società autostrade..
commento inviato il 16-02-2011 alle 21:27 da yanne
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