Stampa. Maltempo e siccità in Veneto

da: Ilgazzettino.it

Maltempo e siccità, in Veneto danni all'agricoltura per un miliardo di euro L'allarme lanciato dalla Coldiretti: «In Italia per l'estate pazza le perdite totali sono di tre miliardi, il 10% del Pil del settore» VENEZIA - «Il maltempo accompagnato da nubifragi e grandine che hanno colpito a macchia di leopardo le coltivazioni fa salire a quasi tre miliardi il conto dei danni all'agricoltura di una estate pazza che è stata segnata dalla peggiore siccità da quasi 10 anni. Un miliardo di danni nel solo Veneto». È quanto emerge dal bilancio tracciato dalla Coldiretti dal quale si evidenzia che «è andato perso oltre il 10 per cento del Pil agricolo». «Molti agricoltori soprattutto a Nordest - sottolinea la Coldiretti - hanno visto svanire il lavoro di un intero anno con mesi di grande caldo e di mancanza di pioggia che ha tagliato drasticamente i raccolti di mais, pomodoro, barbabietola, girasole mentre la grandine ha provocato danni irreversibili a coltivazioni particolarmente sensibili come tabacco, frutta e soprattutto l'uva in attesa di vendemmia». «Le regioni più colpite sono state il Veneto e l'Emilia Romagna che contano perdite stimate in un miliardo ciascuna con danni gravi che si sono verificati in Toscana, (260 milioni), Lombardia (200 milioni), Puglia (180 milioni), Umbria (70 milioni) e Marche (60 milioni), ma hanno sofferto le coltivazioni in tutte le Regioni. L'incontro degli assessori all'agricoltura con il Ministro delle Politiche Agricole è fissato il 5 settembre per decidere gli interventi di sostegno da adottare». «L'estate pazza - continua la Coldiretti - ha mandato in rovina ben il 50 per cento del pomodoro in Puglia e bruciato dal 30% dei raccolti nazionali di mais fino al 40 di quelli di soia, ma forti riduzioni sono previste per la barbabietola da zucchero e per il girasole (-20 per cento), senza dimenticare il calo del 10% nella produzione di latte dovuto allo stress delle mucche. Dopo una estate così difficile sono a tutti più chiari gli effetti dei cambiamenti climatici nei confronti dei quali occorre intervenire con misure finanziarie per affrontare l'emergenza, ma anche con misure strutturali con le opere per la conservazione e distribuzione della acqua e il necessario potenziamento degli invasi per l'avvenuta modifica della distribuzione della pioggia», ha dichiarato il presidente della Coldiretti Sergio Marini. Martedì 04 Settembre 2012 - 11:45 Ultimo aggiornamento: 11:53 Sono presenti 7 COMMENTI ► VISUALIZZA TUTTI I COMMENTI Scrivi un commento ma possibile che in agricoltura con mezzora di pioggia chiedono aiuti per alluvioni e con due ore di sole chiedono aiuti per siccità?....mai capirò il mondo agricolo un mondo super finanziato.... commento inviato il 04-09-2012 alle 13:33 da giuseppe1973 ma non era andato tutto arotoli col freddo di febbraio? il mais consuma acqua e terra, c'è poco da fare e finisce nei mangimi delle vacche, quindi è un non sense, le vacche devono pascolare e mangiare fieno, ma questo occupa terreno usabile per villette ad esempio. E poi tutto è sicuramente in mano alle grosse ditte, specialiste nel drenare moneta pubblica. Rispetto i coltivatori diretti, ma non è una pratica sostenibile irrigare terreni aridi (di loro natura) condensare gli allevamenti, industrializzare l'uso della terra (come ben sammo americani e altri). Siamo troppi, questo è il problema (in italia) con filiera alimentare in mano alle multinazionali.Aspetto il genio di turno con ogm antisiccità, danaro pubblico, promesse mirabolanti, soldi erogato e flop susseguente. commento inviato il 04-09-2012 alle 13:12 da dona Blackandblu mona, esiste il mais giallo 95% della produzione e il mais bianco 5 % per questo le polente sono gialle e bianche, il colore non e' certo dato dal luogo di produzione.il mais per il 95 % e' destinato alla zootecnia (bovini,suini,avicunicoli - animai insomma -) sotto forma di mangime e il restante 5 % per uso alimentare (polenta,corn flakes, etcc). commento inviato il 04-09-2012 alle 13:03 da fillis Diamoci da fare subito, è già tardi: piantiamo nuovi boschi in ogni dove E' l'effetto serra, prepariamoci ad un aumento esponenziale di siccità, alluvioni, perdita dei raccolti… Bisogna subiti rimboscare in maniera intensiva, abbiamo più del 60% del territorio occupato da capannoni e abitazioni vuote… basta cemento. Non è un allarme è una necessità prioritaria commento inviato il 04-09-2012 alle 12:56 da Carmelo essere imprenditori oggi?!?!?! Non capisco perchè quando una impresa va bene gli utili se li tiene l'imprenditore, quando va male tutti devono pagare il danno! Rischio d'impresa vuol dire che se va bene guadagni se va male perdi. E' ora di finirla con sta lagna dei danni.... commento inviato il 04-09-2012 alle 12:44 da gep