da: Ilgazzettino.it

Rifiuta di tornare in Pakistan per sposare
il cugino e i parenti la violentano
Vittima una ragazza che voleva restare ad abitare in Italia
e aveva rifiutato le nozze combinate: arrestati padre e cugino
BRESCIA - Questa volta le hanno risparmiato la vita, ma non le mortificazioni, le violenze fisiche e psicologiche, fino allo stupro e alla segregazione. L’hanno voluta punire - e lo avrebbero fatto ancora per molto tempo se lei non fosse stata così coraggiosa da denunciarli - perché non voleva sposare il cugino, quello scelto dal padre padrone e dagli altri uomini di casa.
Una ragazza pakistana ancora vittima di maltrattamenti, colpevole di preferire lo stile di vita del paese dove abita - un centro sul Garda in provincia di Brescia - piuttosto che le tradizioni del luogo d’origine ormai troppo lontano da lei - il Pakistan - dove il padre voleva rimandarla per darla in sposa al cugino che risiede là. Di fronte al suo rifiuto, l’hanno punita: è stata violentata più volte da un altro cugino giovane come lei e sottoposta a violenze fisiche e psichiche dal padre, un uomo di 43 anni. Però i due uomini non la faranno franca, arrestati dai carabinieri della compagnia di Salò, dovranno rispondere delle accuse di violenza sessuale aggravata e sequestro di persona in concorso.
La provincia di Brescia conosce bene questo genere di violenze. A Sarezzo, l’11 agosto del 2006 trovò la morte Hina Saleem, una ventenne anche lei pakistana, fermamente decisa a vivere all’occidentale, con i jeans e senza velo, e per questo uccisa dal padre - che adesso sta scontando 30 anni di prigione - e sepolta con l’aiuto di due cognati e di un cugino, con la testa rivolta alla Mecca.
E sempre da quelle parti, il 16 aprile del 2011 un’altra diciannovenne pakistana fu liberata dopo due settimane di segregazione da parte dei genitori che volevano farle cambiare idea con la forza riguardo al matrimonio combinato che lei rifiutava. Il copione sembra ripetersi, la giovane pakistana del Garda aveva detto no al cugino in Pakistan e con il rifiuto erano scattate le violenze: rinchiusa in casa è stata stuprata più volte dal cugino finché ha chiesto aiuto a un’amica che a sua volta si è rivolta ai carabinieri. Sono partiti gli accertamenti e il 26 settembre scorso i militari sono riusciti a parlarle: la ragazza ha denunciato padre e cugino e ha raccontato le violenze subite, senza risparmiare i dettagli più cruenti.
Ma la persecuzione della ragazza non era ancora finita. Venuti a conoscenza della denuncia, i parenti l’hanno minacciata di morte con un grosso coltello da cucina. I carabinieri di Salò sono entrati in azione il giorno stesso, hanno arrestato il padre e il cugino della giovane trovata in lacrime rinchiusa in casa. Appena in tempo: lo stesso giorno la ragazza avrebbe dovuto lasciare l’Italia per rientrare in Pakistan, come dimostrano i biglietti aerei già prenotati trovati in casa dai militari. E forse è stato proprio il rischio di tornare nel suo paese natale che ha spinto la giovane a sporgere denuncia, come ultima speranza di non acconsentire alle pressioni della famiglia. Il gip ha convalidato gli arresti del padre e del cugino, la diciannovenne invece è stata affidata a una struttura protetta.
Questa violenza a pochi mesi dall’ultimo caso: il 28 maggio scorso, in provincia di Piacenza, una donna indiana di 27 anni, incinta di tre mesi e madre di un bambino, è stata strangolata dal marito perché non portava il velo e vestiva all’occidentale.
Domenica 30 Settembre 2012 - 11:02 Ultimo aggiornamento: 11:07
Sono presenti 11 COMMENTI ► VISUALIZZA TUTTI I COMMENTI Scrivi un commento
e poi....
e poi c'è ancora chi crede alla favola dell'integrazione, anzi forniscono case e aiuti a descapito delle coppie italiane CHE NE HANNO PIÙ DIRITTO. I NOSTRI NONNI HANNO LAVORATO PER NOI E NON PER LORO.
commento inviato il 30-09-2012 alle 17:41 da CESARE
Ma la legge non parla di integrazione!
Questi personaggi si sono integrati?
Espulsione immediata, senza nessun processo: i fatti sono evidenti.
commento inviato il 30-09-2012 alle 17:33 da bigleo-@libero.it
In nome di chi?????
Allah forse??????? Non credo proprio! In nome di chi???? Budda??? Non credo proprio!!! In nome di chi???? Delle tradizioni??? Ah beh...allora....ne deve passare di acqua sotto i ponti perchè si convincano del libero arbitrio altrui....
commento inviato il 30-09-2012 alle 15:48 da Gigi
@ Geo
Immagino che la sua sia una provocazione .
La trovo fuori luogo . Sta commentando una notizia di violenza sessuale .
Io non ci trovo ne' niente da provocare,ne' tantomeno da ridere .
Si parla di brutalita' di azioni ,dettate da pensieri e credenze abominevoli .
Che ,tanto per la cronaca,hanno compiuto anche i nostri antenati ,fino a...100 anni fa ? Anche meno ,oserei dire .
Guardando i fatti di cronaca delle nostre nonne ,non si puo' dire che abbiano compiuto una bella vita ,con i "tanto santi " uomini di allora.
Deve cambiare la mentalita' . E la vedo dura .
saluti
commento inviato il 30-09-2012 alle 15:20 da Anna B
così finirete
care donne italiane. Pensate al grande fratello voi, vedrete che questi vi sistemeranno per le feste.
commento inviato il 30-09-2012 alle 13:13 da Geo
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