da: Ilgazzettino.it

Tre suicidi in un giorno: un imprenditore e
due disoccupati vittime della depressione
Drammi familiari nel capoluogo, a Cordignano e Susegana
Deceduto anche Vittorio Ceotto, titolare della Old Beton
TREVISO - Il male di vivere sconvolge la Marca: in un solo giorno tre uomini si sono uccisi impiccandosi. Uno era senza lavoro da tre anni, uno l’aveva appena perso, il terzo era vittima di una depressione insanabile. Ed è anche il nome più illustre: si tratta di Vittorio Ceotto, 62 anni, titolare della Old Beton di Susegana, azienda che opera nel ramo della ghiaia e del riciclaggio di inerti. Le altre due vittime sono un 48enne di Treviso e un 58enne di Cordignano afflitti anche da problemi familiari.
Vittorio, la morte come liberazione dai pesi ormai insostenibili della vita. È stata la tragica scelta di dell'imprenditore 62enne Ceotto, 62, che ieri nel tardo pomeriggio si è tolto la vita lasciando un breve messaggio ai propri cari: "Chiedo scusa. Perdonatemi se potete, ma non ce la faccio più". Ceotto era titolare della Old Beton, azienda di famiglia fondata dal padre Federico, e viveva con la moglie di seconde nozze e il figlioletto di cinque anni in via Baracca, a Colfosco. Erano circa le 17.30 quando la donna è rientrata a casa. Entrando in cucina ha visto il telefono dell'uomo appoggiato sul tavolo. Sotto il cellulare ha trovato il biglietto. In preda alla disperazione è corsa a cercarlo perlustrando tutta la casa. Qualche istante dopo, la terribile scoperta: Vittorio si era impiccato a un tubo del gas nel sottoscala dello scantinato. Quando la moglie lo ha trovato, Ceotto era ancora vivo. La donna, seppur stravolta, ha avuto la forza di chiamare i soccorsi. In pochi istanti sono arrivate ambulanza e auto medica dall'ospedale di Conegliano. Gli operatori del 118 hanno fatto diversi tentativi per rianimare l'uomo. Inutili. Da tempo Vittorio soffriva di depressione e il suo stato di salute era precario. Non era la condizione economica a preoccupare Vittorio che era un imprenditore di successo.
Gianfranco: «Sto male, ciao a tutti». Poche parole scritte a mano su biglietto per giustificare il gesto estremo. Ieri mattina Gianfranco Camerin, 58 anni, si è impiccato a una trave del gazebo nel giardino di casa, a Santo Stefano di Pinidello. Gli mancavano due anni alla pensione ma da tre era senza lavoro. Ora si stava profilando anche l'incubo di dover lasciare la casa dove aveva continuato a vivere dopo la morte della compagna, di origine tedesca, avvenuta un paio d'anni fa. I proprietari, fratelli di lei, gli avrebbero chiesto di lasciare libero l'immobile per venderlo. Ieri mattina ha deciso di farla finita: si è avvolto una corda attorno al collo e si è lasciato andare penzoloni dalla trave del gazebo. Lo hanno visto verso le 10.30 i vicini di casa che hanno dato l'allarme.
Giancarlo, le cose in famiglia non sembravano andare troppo bene e di recente avrebbe perso il lavoro. E sarebbe stato proprio il fatto di non vedere un futuro, nelle secche di una crisi economica senza fine, a spingere Giancarlo Mocci, 48enne residente nelle palazzine che sorgono attorno alla Ghirada, a togliersi la vita impiccandosi all'interno della propria abitazione. La scoperta è stata fatta ieri, pochi minuti prima dell'una, da un conoscente dell'uomo, insospettitosi per la mancanza di risposte. Il 48enne viveva da solo e, a quanto pare, vedeva la moglie e i due figli solo di tanto in tanto.
(Elisa Giraud, Fulvio Fioretti, Mauro Favaro)
Martedì 23 Ottobre 2012 - 09:45 Ultimo aggiornamento: 13:46
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@depresso
Caro fratello, e a tutti coloro come te,
Il sole sorge e tramonta, le foglie si colorano e cadono, le rondini si preparano a partire, i tramonti in autunno sono i più belli dell'anno...guardati intorno fratello: Come puoi dire che Dio non è qui? Se non fosse lui che bussa alla tua porta e urla a squarciagola: A P R I M I per favore, tu non avresti neppure scritto il tuo post.
Coraggio fratello, prego per te.
commento inviato il 23-10-2012 alle 16:19 da ntb
Dio esiste, ma non è qui
Scusate questo sfogo, ma la depressione è male oscuro che colpisce chiunque, è il mal di vivere. Quando una persona non riesce a trovare la felicità, vaga nel buio del silenzio che lo circonda.
commento inviato il 23-10-2012 alle 16:06 da Depresso
Il contesto e le prospettive
Attualmente, sono una micidiale miscela depressiva. Non credo a colpe precostituite, sono convinto che il periodo, di crisi prolungata dopo un'insolitamente lungo periodo di benessere,cui si è ,obiettivamente aggiunta una progressiva mancanza di prospettive, siano alla base di tanti cedimenti psicologici. Con tragiche conseguenze, che solo preuntuosamente possono essere comprese. Dal momento che ciascun individuo ha una sua personalissima storia alle spalle. Condoglianze sentite ai famigliari, seguite da un doveroso silenzio.
commento inviato il 23-10-2012 alle 15:52 da 32017193
ntb
rispetto il suo messaggio ma non lo condivido.... quante persone si sono da sempre affidate a DIO....(mio marito SEMPRE).....appoggiare le famiglie aiutare i figli di persone disperate che lasciano qui .....a piangere.........il materiale a cui si riferisce e' lavoro dignita' non sentirsi abbandonati e qui il suo in questo caso ( SENZA OFFESA) Dio manca e pensare, che chi fa' del male non paga mai esempio?...gli ubriachi che ammazzano e ne escono indenni .....resto con i piedi per terra ma rispetto chi come lei ha un credo manu
commento inviato il 23-10-2012 alle 15:48 da manu
Rispetto
Grandissimo rispetto per questi poveretti, non giudicate per non essere giudicati.
commento inviato il 23-10-2012 alle 15:34 da ferdinando
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