Vi riferisco due dei modi di dire di TREBASELEGHE (prov. di Padova):
"DE QUèO CHE GHE ZE, NO' MANCA GNèNTE!", Non manca niente, di quello che c'è!
e, della stessa inclinazione:
"SEL TEMPO STà CUSSì, NOL CAMBIA!", Il tempo non cambia, se resta così!"
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Direste che quelli di Trebaseleghe sono persone serie?! Eppure i due modi di dire, apparentemente sarcastici, nascondono in sè il doppio significato della "presa in giro sottile", e qui al sig. Catalano verrebbe di rigirare i diritti televisivi per le sue "novità", e del "mansueto fatalismo" di queste genti.
Che non osteggiano il proprio destino - "Se piove... Piove!", (altro modo di dire locale) -, ma ne ricavano il tempio del lavoro e per metter su famiglia (i Trebaselegani sono molto religiosi e operosi).
La gente di qui, vive nella sua amorevole cittadina-paese con spirito di sacrificio e spirito buono... Non a caso, è il luogo dove si tiena la "Fiera dei Mussi" (829 edizioni annuali!) e della "Pala di Andrea da Murano", custodita nella chiesa.
La pala di Trebaseleghe (nella mandorla sorretta da piattaforma di nuvole, Cristo tra i santi Sebastiano e Rocco,sotto quattro Santi e tre Angeli musicanti,più un coronamento con il Padre Eterno, Cristo, la Vergine, s. Giovanni e quattro Santi)presenta una particolare chiarezza ed eleganza compositiva.
Accenti più provinciali e più rozzi affiorano invece nella pala di Mussolente con la Madonna in Trono tra i ss. Giovanni Battista, Paolo, Pietro e Nicolò.Negli elenchi del Berenson troviamo altre opere assegnate al pittore. Mentre di molte l'attribuzione è dubbia, la tavola con la Madonna ed i ss. Pietro e Paolo in S. Nicolò di Treviso ci sembra confermare particolarmente i caratteri dell'artista. Problematiche, per quanto seducenti, sono altre attribuzioni affacciate dal Coletti.
L'antica storiografia veneziana tenne in grande considerazione A. da Murano tanto da ritenerlo il capostipite dei Muranesi. Ridotta a più obiettiva statura la sua importanza storica, la critica più recente ha voluto tuttavia metterne in rilievo il valore artistico che pure si era tentato di negare.
Si tratta di un pittore ricco di temperamento, che, pur avendo scelto nella cultura del suo tempo la via più tradizionale, quella vìvarinesca, non rimase insensibile alle nuove ricerche dei Bellini, raggiungendo una forza organizzatrice, una chiarezza ritmica che sembrano davvero liberare le convenzioni spaziali dell'ambiente muranese verso orizzonti solenni assai più vasti e nuovi.
Il trittico, che Andrea da Murano compose per la sottostante "Pala"...
... e la tela sottostante della "Pala de S. Bastian", capolavoro indiscusso dell'artista isolano, iniziato, si ritiene, nel 1484 e terminato nel 1501.
"Mussi" (= asini) alla Fiera dei Mussi.
Buon Compleanno Slash!
7 ore fa
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