In primavera e con l'estate dietro l'angolo, le belle giornate, il sole e le passeggiate si portano dietro la voglia irrefrenabile di raccogliere le profumatissime erbe ed i fiori che con i loro sfavillanti colori ricoprono prati verdi in campagne e vallate. Anche per quelli di noi un po' meno esperti nel riconoscimento botanico è comunque una meravigliosa opportunità, basta organizzarsi con una delle tante guide tascabili, un paio di forbici ed un sacchettino di stoffa o meglio ancora un cestino per regalarsi gioia e soddisfazione che certo un po' di insicurezza non può di sicuro impedirci di provare visto che per quella il rimedio è lì sotto i nostri occhi: delle belle immagini e delle dettagliate descrizioni!
La raccolta di erbe spontanee commestibili poi ci permette di riappropiarci del valore della natura ricordandoci che le coltivazioni sono arrivate soltanto dopo e che una volta, tanto tempo fa i nostri avi raccoglievano quel che il territorio nel quale vivevano dava loro senza necessità di coltivare acri e acri monocoltura, evitando così di intaccare la biodiversità tanto importante per ogni specie su questo pianeta.
Proprio per questa ragione se tra le piante che descriverò si andrà ad intaccare l'esistenza della pianta stessa fornirò con piacere anche pillole di consigli su come non intaccarne invece la sua esistenza come specie sul territorio.
La raccolta di piante edibili spontanee poi ci ricorderà che una volta erano le stagioni che regolavano l'alimentazione e che bisognava essere previdenti e come delle brave formichine organizzarsi per i tempi di minore abbondanza.
Noi però pur non avendo la necessità di far scorte per l'inverno possiamo certamente ricavarne ottime erbe spontanee sia da mangiare crude in insalate che scottate leggermente a vapore o magari aggiunte a farinate, frittate o zuppe o al massimo per qualcuna si può sempre decidere di essiccarne foglie, fiori o semi.
Infine un suggerimento: se avete dubbi sul riconoscimento di una certa pianta fatele una bella fotografia e magari tagliatene una parte, conservatela e così una volta giunti a casa potrete cercarle con più criterio il nome; inoltre ricordatevi che il riconoscimento botanico non solo non è una cosa che si impara in dieci minuti ma deve essere molto accurato in quanto esistono piante molto simili ma con effetti totalmente opposti (è il caso di molte specie che hanno "sosia" tossiche) ma non preoccupatevi molto spesso capita per piante appartenenti alla stessa famiglia ma in ogni caso vale sempre la regole che se si hanno dubbi meglio non raccoglierle. Un trucchetto poi è imparare a riconoscere una certa pianta aspettando che sia fiorita, questo perché il fiore aiuta parecchio nel riconoscimento ed è per questo che è importante andare per erbe in questo periodo, più che per raccogliere tutto quello che vorremmo per imparare a riconoscerle e quindi poterle raccogliere l'anno prossimo con facilità!
Inoltre se posso suggerirvi un metodo che a me ha insegnato molto è quello della creazione di un erbario personale: io il mio primo erbario lo creai con l'aiuto di mia zia all'età di 8 anni e da quel giorno non smisi più. Ora gli erbari sono diventati 2, molto grandi e catalogati per benino ed a breve diventeranno 3. Non è solo un modo magnifico per approcciarsi alla conoscenza ma è anche molto utile quando si cresce perché si comprende che la natura non è fatta solo da quelle 10 varietà tra frutta e verdura che vengono coltivate in tutto il mondo a scopo commerciale ma che là fuori tra prati e campi c'è tutta una varietà di specie ricche e molto più adattate di quello che invece noi immaginiamo.
Esistono poi addirittura corsi di riconoscimento di erbe spontanee, perciò se la cosa vi interessa un'altro buon metodo è quello di frequentarne uno.
Le più comuni, sicure e facili da riconoscer sono sicuramente, secondo la mia esperienza, le 10 piante che mi accingo a descrivervi ma prima ricordatevi sempre che per non sbagliare dovete sempre fare riferimento al nome latino e non a quello volgare, inoltre iniziate ad imparare a riconoscerne due o tre prima di passare a riconoscere le altre:
1) La cicoria vera (Cichorium intybus)

E' una pianta comunissima in pianura, fiorisce in estate e la raccolta avviene prima della fioritura; di essa si mangiano sia le foglie (crude o cotte) che i giovani germogli in insalata preparando le cosiddette "puntarelle alla romana" ovviamente per chi è vegan o vegetariano sostituendo le povere acciughine con dei deliziosi capperi salati.
Impossibile non ricordare poi che una volta con la radice di cicoria veniva preparato un ottimo sostituto del caffè.
2) La bardana (Arctium lappa)

E' molto comune lungo i fossati ma anche in montagna a quote basse. Fiorisce in estate, si raccoglie e si usa la radice, lo stelo fiorale, i piccioli e le foglie. Una volta raccolta la radice è buona norma spargere tutt'intorno alla zona i semi (staccandoli dalla pianta). La radice è grossa nelle piante di 2-3 anni mentre nelle piante più piccine è bene raccogliere solo le foglie e i piccioli in quanto la radice che troveremmo sarebbe davvero troppo piccina. La radice va cotta a lungo magari a vapore e quindi condita con del semplice olio evo. Lo stelo fiorale (prima della fioritura) va pulito dalle foglie e dalla parte fibrosa esterna e quindi va cotto anch'esso. Infine i piccioli possono essere cotti e fritti con della semplice pastella di farina di ceci e birra ghiacciata. Il suo sapore ricorda molto il carciofo.
3) La carota selvatica (Daucus carota )

E' molto comune soprattutto in luoghi pietrosi ed spesso presente in grandi distese; fiorisce in estate. Si mangia sia la radice a fittone che le foglie, sia crude in insalata che aggiunte a zuppe o minestre. E' bene quindi se si sceglie di raccoglierne le radici lasciare sempre qualche piantina nella zona conservandone così la sua presenza sul territorio.
4) Il dente di leone o tarassaco (Taraxacum officinale)

Le sue foglie amare e con alto contenuto di ferro sono commestibili e ottime. Le rosette delle foglie basali si mangiano cotte e condite con un goccio di olio evo.
5) L' ortica (Urtica dioica)

Forse la pianta più comune in orti e prati, a ridosso di muri ed in zone molto assolate, fiorisce in estate. Il suo sapore ricorda gli spinaci, ha un alto contenuto di vitamina C, ferro, mucillagini; va consumata cotte in insalata, o aggiunta a zuppe o minestre o anche usata per ripieni di ravioli o in farinate e frittate.
6) La piantaggine (di piantaggine-Plantago- ne esistono tantissime specie diverse)

Diffusissima ai bordi dei sentieri, nei prati di montagna e nelle zone incolte; è ottima mangiata cotta in associazione ad altre erbe o usando le sue foglie più giovani crude raccogliendo le rosette più tenere da fare in insalata oppure in farinate o frittate. Essendo una perenne è possibile raccoglierla tutto l'anno e data la sua diffusione non c'è timore di raccoglierne in quantità tale da comprometterne la sopravvivenza.
7) La borragine (Borago officinalis)

E' una specie annuale che vive lungo i margini delle strade di campagna e dei campi non coltivati. Si usa tutta la pianta: le foglie più tenere si raccolgono prima della fioritura e si mangiano lessate e condite, oppure crude in insalata o ancora usate in risotti, ravioli, farinate o frittate oppure le più grandi intere impanate e fritte. I fiori di borragine si raccolgono insieme ai nuovi germogli e vengono impiegati crudi per insalate miste o per decorare i piatti.
Può essere essiccata per l'inverno.
8) La malva (Malva sylvestris)

La malva selvatica è molto comune, utilizzata soprattutto per le vie respiratorie e le mucose, fiorisce in primavera ed autunno; si mangiano le foglie cotte aggiunte insieme ad altre erbe in zuppe oppure i fiori e le foglie giovani crude in insalata.
9) Il finocchio selvatico (Foeniculum sylvestre )

Fiorisce in luglio e agosto, si consuma sia crudo in insalata che cotto in stufati e come verdura di accompagnamento a secondi piatti. I germogli teneri si usano nelle minestre oppure si mangiano crudi in pinzimonio. Inoltre è possibile raccogliere i semi in tarda estate per farne liquori o tisane.
10) La margherita pratolina (Bellis perennis )

Le margheritine sono comunissime, si utilizzano le foglie più tenere, raccolte prima della fioritura, nelle insalate o nei minestroni, unite alle altre verdure. I fiori di margheritina stimolano la diuresi ed hanno un' azione disintossicante: per potenziarne le proprietà depurative, l’ideale è miscelarli ad altre piante spontanee come tarassaco, ortica e cicoria.
Foto e testi: KIA - Carmela Giambrone
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Commenti
+3 #11 mary 2012-11-21 16:10
Occhio gente a quello che raccogliete. E' da una vita che raccolgo erbe spontanee e nonostante cio' ho raccolto al posto della borraggine una pianta allucinogena e mi sono fatta ben 9 giorni di ospedale. Percio' raccogliete solo quelle che gia' conoscete.
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0 #10 Raffaella 2012-07-21 12:31
Carina l'iniziativa, ma suggerisco vivamente di sostituire le piante tossiche scelte tra queste prime dieci con altre più sicure e innocue... Avendo visto altri commenti prima di me non sarò ripetitiva e non entrerò nei dettagli, ma ritengo importante e doveroso farlo: un atto di saggezza, maturità e responsabilità!
Colgo l'occasione per ribadire anch'io ai lettori di non dare sempre per scontato che quanto si legge ovunque sia vero e corretto, di porsi sempre dei dubbi.... di approfondire... di agire senza superficialità.
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+2 #9 Valentina Boffi 2012-07-19 10:35
Fate molta attenzione con la carota selvatica! Bisogna saperla riconoscere. Essa assomiglia infatti a molte altre ombrellifere, alcune tossiche per l'uomo.
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+1 #8 mario 2012-04-30 15:32
ma c'è amcora qualcuno qui??????
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+5 #7 tiziana 2012-04-21 12:55
scusate ma quando si scrivono delle cose bisogna anche sapere di cosa si scrive:
1 le erbe spontanee non si raccolgono in primavera estate ma in inverno poirchè non si raccolgono fiorite ma ancora prima che presentino il germoglio del fiore
2 sono importantissime perchè quando negli orti si produceva poco madre natura ci dona le rebe spontanee
3 non andate (se non siete non dico esperti ma almeno avete le prime conoscenze di erbe spontanee) a raccogliere le erbe con foto o libri . per esempio la cicuta velenosa assomiglia tantissimo alla carota e si riconosce dall'odore.
La fitoalimurgia è una cosa meravigliosa concordo: fate qualche corso o prendete un po di tempo con qualche vecchietta e andate per campi ed erbette
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+6 #6 Heriold 2011-06-19 14:51
Gentile Kia, naturalmente esistono molte piante piacevoli da cercare e da raccogliere, buone e talvolta anche molto salutari. Purtroppo ce ne sono altrettante, o probabilmente molte di più, che sono sgradevoli o inutili o anche tossiche.
Il destino vuole che a questa categoria appartenga anche la borragine, ufficialmente inserita nella lista nera del ministero della salute per il suo contenuto in sostanze epatotossiche e cancerogene (regione.emilia-romagna.it/.../....
L'unica parte della pianta che è commestibile è il seme (e quindi è commestibile anche l'olio di borragine che proprio dai semi viene ricavato).
Naturalmente piccole dosi non sono da considerare drammaticamente pericolose, ma d'altro canto non esiste alcun valido motivo per consumare una pianta che, oltre a non essere proprio niente di speciale dal punto di vista organolettico (l'unico pregio che ha è estetico ed è legato al colore dei fiori), è pure tossica.
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+2 #5 marco-eugenio cosolo petrucco 2011-06-14 12:06
un pò di rucola si riesce ancora a combinare, un pizzico di sapore in più nella vita può esser stimolante :)!
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+3 #4 cosimo 2011-06-14 09:24
si, ma oramai le erbe citate sono nella fase di fioritura, adesso si raccolgono le cime tenere del chenopodio (non il tronco duro), dell'amaranto, la portulaca ottima nell'insalata, la ruchetta selvatica, ecc.
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-1 #3 Kia 2011-06-13 17:50
@Pietro-Felice certo certo non sono assolutamente le uniche, sono centinaia le specie commestibili ma da qualche parte bisogna pur partire e ho scelto queste dieci proprio perché sono le più semplici da riconoscere e anche le più semplici da utilizzare e le più diffuse!;) bello il tuo blog!un abbraccio!
@Sephora no, non è la stessa cosa...la carota selvatica è la Daucus carota il raperonzolo è Campanula rapunculus!quando hai dubbi fai sempre riferimento al nome latino!:)buona raccolta!
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+8 #2 Pietro-Felice Petrucco 2011-06-13 12:25
non sono le uniche!
Erbaccia erbaccia, che avete dimenticato, il farinaccio (chenopodium) sembra che sia ricchissimo di ferro !
A ma piace crudo, anche se ammetto che i gambi sono molto coriacei - due foto e un link in questo post del mio blog :
parcodeltorre.blogspot.com/.../...
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+1 #1 Sephora 2011-06-13 12:17
Una domanda: ma la carota selvatica è anche detta Raperonzolo o mi sbaglio? Perché gli assomiglia moltissimo!
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