Il tecnico della Roma dopo aver passato quello che aveva definito "il curvone": "Dobbiamo continuare a spingere forte, sarà una battaglia di nervi. Abbiamo battuto una squadra stratosferica, in una gara importante per tutta Roma, per il nostro popolo". Rosella Sensi: "E’ il mio momento più bello da quando sono alla guida della società. Il mio primo pensiero è stato per papà"
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Claudio Ranieri con De Rossi. Ansa ROMA, 27 marzo 2010 - Siamo oltre il curvone, sul rettilineo finale. Quello indicato con una metafora ippica da Ranieri qualche tempo fa quando la sua Roma cominciava a recuperare su Varenne-Inter. A Sor Claudio del Testaccio è riuscita la "mandrakata": la sua sfida col perfido e pungente Mourinho l’ha vinta tatticamente sulla scacchiera, schierando una Roma che ha prevalso soprattutto in mezzo al campo, anche se non è che poi il nostro driver abbia un ronzino da guidare. "Ora siamo sul rettilineo" prosegue sul filo della sua metafora "e dobbiamo continuare a spingere così. Forte. Diventa soprattutto una battaglia di nervi". Alla fine sfoggia un aplomb da inglese, già proprio quella lingua che Mou gli ha rinfacciato di non saper parlare quando il "vecchio" allenava a Londra. E che fa Claudio? "Da buon padrone di casa alla fine sono andato a stringergli la mano e a complimentarmi per tutto quanto sta facendo di buono all’Inter. Era una partita importante per tutta Roma, per il nostro popolo. Abbiamo fatto 5 mesi di sacrifici e di rincorsa. Abbiamo battuto una squadra stratosferica, una grande Inter cui ribadisco i complimenti, che faccio soprattutto ai miei ragazzi. Non hanno mai smesso di giocare a calcio e di fare gol, credo sia stata una partita molto interessante".
IL PALO — Una prestazione eccellente, col brivido legato a quel tiro finale di Milito, che si stampa sul montante di uno Julio Sergio ormai battuto. Francesco Totti, da attore consumato sussurra: "Su quel palo ho perso 10 chili". Ranieri dà un’altra chiave di lettura, più intrigante: "Speriamo che quel palo sia un segno. Che qualcosa stia girando".
FAIR PLAY — E se il silente Mourinho non avrebbe mancato di tirar fuori qualche polemica arbitrale, Ranieri mostra grande classe: "Sì, è vero, il loro gol era in fuorigioco. L’assistente ha sbagliato, ma si continuerebbe a farlo anche con le telecamere in campo: l’errore va accettato. Piuttosto sottolineo la reazione dei miei ragazzi sull’1-1: questo è molto importante. Sull’arbitraggio in generale io mi esprimo positivamente. Morganti l’ha gestita benissimo. Era una partita nervosa e difficile".
Rosella Sensi. Ansa I MIGLIORI MOMENTI DI ROSELLA — Raggiante la presidente Rosella Sensi: "E’ il mio momento più bello da quando sono alla guida della società. Il mio primo pensiero è stato per papà. Grandi i ragazzi, grande l’allenatore sotto l’aspetto tecnico e umano. E grande l’ambiente. Scudetto? Ci meritiamo di stare lì e non dico altro. È stata la partita perfetta: tutto merito dei ragazzi. E spero ora che i tifosi possano seguire la squadra del cuore a Bari".
LA DEDICA DI DANIELE — Capitan Futuro De Rossi è tornato alla sua forma migliore: "Il gol? Lo dedico a mia figlia Gaia. Adesso giochiamo sullo slancio dell'euforia, nell’arco di un campionato quelli dell’Inter sono più forti, ma è chiaro che noi ce la giocheremo. Il loro gol? Non mi ero accorto fosse fuorigioco, sono stati anche fortunati coi rimpalli".
TONI E LO SCUDETTO — Dice Luca Toni, l’uomo che ha deciso la sfida: "E’ stata proprio una gran bella serata. Da un po’ stavamo rincorrendo, avevamo lo scontro diretto in casa, era importante vincere, per cercare di raggiungere un sogno. Adesso siamo ad un punto, cercheremo di fare il possibile, vedremo quello che succederà. Conosco le qualità di questo gruppo, delle sue motivazioni. Hanno tutti una gran voglia di fare bene e questa sera abbiamo sfoderato una grande prestazione, con tre punti importantissimi". E il Mondiale? "Se ne parlerà a maggio. Adesso, mi godo questo momento, questa bella vittoria con i miei compagni e cerchiamo di vincere tutti per cercare di regalare un sogno a questa città". Un sogno che sarebbe il compimento di una carriera prestigiosa per il centravanti, campione del mondo, di Germania, ma mai in casa propria.
Maurizio Nicita
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IO E ILARIA
4 ore fa
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