Verso te. NIENTE DI NUOVO!...

Voglio raccontare una fantasia, che sarà tale per i lettori, ma un mezzo pensiero-stabile per me! La base di essa è che il Signore, che pure è vivo, sia un modo d' essere piano... e che la malignità sia residente in un ulteriore strato. Dobbiamo rispetto e cautela al chiamare per nome cose che per alcuni non sono e che, se sono, potrebbero essere evocate o, se non altro, suggestionarci. Vi invito a ridere di me, ma aspettate! Secondo questa mia teoria, tutto ciò che è bello, come una donna graziosa, costruttivo, vitale, positivo, buono e riuscito sarebbe da magnificare in Dio, presso di noi (perchè ne siamo partecipi, nella nostra relatività d'esistenza): questo, se non altro, con la preziosa segnalazione della coscienza (sarebbe da preoccuparsi se non l'avessimo più). Tutto ciò che ne è l'opposto è da maledire, ma in primo luogo sapendo che siamo sul piano di un biliardo, dove le opere buone sono i birilli e le buche la perdizione. Bene e male: il bene può essere la felicità, la gioia, la salute, l'amore... Ma il tutto si limita a sensazioni, a sentimenti... Originati da noi uomini, con le nostre tristezze o beltà. Nel suo nucleo, invece, il Bene non sarebbero sensazioni, ma la pulsione dell'Ente. Come disse papa Paolo VI: "Gesù Cristo è l'alfa e l'omega, l'inizio e la fine di tutto", quindi il Cristo c'è. Non mi piace sottolineare nulla del male, perchè il Padre Celeste è il creatore anche di lui: siamo possibili di tentazioni, questo sì, ma l'uomo può vigilare sulla propria vita oltre le indicazioni dello spirito, e dunque non ha bisogno dello spirito per mangiare, ad esempio. Nei pochi termini dell'inferno che dico, le Scritture ce lo indicano come il posto dove le anime dannate finiscono, dopo essere state respinte dal Signore Iddio. Questo luogo dannato è l'antitesi del Paradiso dei Beati e del Creatore Signore: per i maledetti che hanno seguito il male in vita, è origine di perpetua tortura "vedere" il luogo di beatitudine, lontanissimi. E il loro, invece, luogo di perdizione eterna. Noi esseri umani deteniamo un piccolissimo privilegio, praticamente invisibile, che sarebbe la nostra libertà d'azione temporanea; però, senza essere "agganciati", ci perdiamo - è la contraddizione della libertà - e lo spirito non deve essere libero -. Ciò non significa avere collegamenti diretti con l'Entità (cosa che è successa, presumibilmente, ai Santi miracolosi), ma che ci affidiamo, se non altro, a qualcosa che ci è vicino: l'angelo custode, il rappresentante del Signore presso di noi. Questa indipendenza temporanea, che l'uomo può esercitare, non ci deve far dimenticare che Gli apparteniamo nel destino della Salvezza. Nutriamo lo spirito coi Sacramenti, uno dei quali è l'Eucarestia... La maledizione e la benedizione sono due piani diversi, due modi opposti di concepire il destino: uno accresce la spiritualità, l'altro la fagocita. E il Signore, da lassù, sicuramente ridacchia affettuosamente di noi, che ci dibattiamo per non entrare in buca... Ma alla fine ci aiuta!! Un aneddoto: se, per caso, fossimo in automobile con nostra moglie e, fermi a un semaforo, vedessimo passarci davanti una bella minigonna... Anche il desiderare quella donna è il male. Il male non è un diavoletto rosso con la coda verde e le corna, è la predisposizione alla colpa e la sua realizzazione. Il male è potentissimo, ma, ammettiamolo, nella nostra condizione umana abbiamo spesso "volontà" di peccare: come fuga dalle costrizioni del bene, indolenza o pigrizia! Invece, la confessione, un Istituto Sacramentale che ci lava dalle colpe (ma che non ce ne paga l'"abbonamento") è dichiarare al Signore Iddio che abbiamo peccato e che chiediamo, così, il rilivellamento di quel "piano che si era inclinato" con la colpa. Un Signore che non è un giustiziere, che è buono, ma severo, anzi, è "il Buono" ed è il "Bene", e ci redime. Ma, facendo attenzione nel trattare il tutto, fonte di ostacolo e avversione, il Signore Iddio è il BUONO non perchè troppo favorevole, ma perchè è il responsabile della CREAZIONE e, come tale, è disponibile verso le Sue creature che, tra l'altro, sono le sue preferite! Il Signore, poi, ci è Padre.... quindi protettivo! Diremmo, quindi, che il senso del perdono, naturalmente assieme ad altre caratteristiche, e ai dogmi (misteri) della chiesa, tipo la Ss. Trinità, spesso incompresibili, è una verità peculiare della nostra religione. Il male sarebbe il caos e il frastuono "delle palle del biliardo" ammucchiate sulla sponda, dunque anche il piano inclinato dove più nessuno riesce a vivere. Allontanarci dal disordine, non esistenziale, ma spirituale... è la religione cristiana! Religione che, come tale, è e va disciplinata con la pratica, "Perchè sennò crescono le erbacce nell'orto" (Parabola di Gesù Cristo). Enio8