Stampa. Coppia di alpinisti sbaglia manovra lui resta sospeso nel vuoto

da: Ilgazzettino.it

Coppia di alpinisti sbaglia manovra: resta appesa nel vuoto in attesa dei soccorritori I due vicentini volevano scalare la Via del Drago sul Lagazuoi, ma sono usciti dal tracciato: salvata prina lei poi il compagno BELLUNO - Una coppia di alpinisti vicentini per una manovra errata è rimasta "appesa" nel vuoto fino al loro salvataggio da parte del Soccorso alpino di Pieve di Cadore. I due, un uomo e una donna, partiti per scalare la Via del Drago, sul Lagazuoi, durante la salita sono usciti dal tracciato corretto e, dopo un po' hanno deciso di rientrare. Durante la calata, sull'ultima doppia, hanno sbagliato le manovre con le corde e si sono ritrovati la donna ferma in sosta su una piccola cengia, il compagno una cinquantina di metri più sotto, sospeso nel vuoto a 20 metri dal suolo. Le fasi del salvataggio. Contattato il 118, l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è decollato in direzione della parete. Dopo averli individuati, il tecnico del Soccorso alpino di turno con l'equipaggio ha recuperato prima la donna con un verricello di una ventina di metri, mentre l'uomo è stato tratto in salvo con la stessa modalità in una seconda rotazione dell'eliambulanza. Una raffica di interventi. Numerosi sono stati gli interventi oggi da parte del Soccorso Alpino, fortunatamente senza gravi conseguenze. Tra i soccorsi, quello di una 65enne escursionista veronese salvata, sopra a Recoaro Mille, a 1.600 metri d'altezza. La donna è scivolata in quota rotolando sul versante tra i salti di roccia, fermandosi alcuni metri più sotto, grazie ad un albero di faggio che ha attutito la caduta. La scaligera, che si è ripresa dopo aver perso i sensi per un lieve trauma cranico, è stata recuperata dagli uomini del soccorso Alpino e trasportata con un elicottero di Verona emergenza all'ospedale di Borgo Trento, con possibili contusioni e una sospetta frattura alla spalla. Domenica 09 Settembre 2012 - 20:00 Ultimo aggiornamento: Lunedì 10 Settembre - 11:16 Sono presenti 7 COMMENTI ► VISUALIZZA TUTTI I COMMENTI Scrivi un commento E' andata bene ...per fortuna... immagino che i due avessero tutta l'attrezzatura, non voglio neanche immaginare che vadano a farsi una via senza cordini...è come andare in moto senza casco........................................................................ comunque vi garantisco che quando ci si trova in ambiente, il tasso di errore di alza clamorosamente...uno magari può riuscire a farsi tutte le manovre che vuole, a terra...ma magari quando è lì con 300 metri di aria sotto, stanchezza, poca visibilità, scarpette che fanno male, la mente ti si annebbia commento inviato il 10-09-2012 alle 12:45 da Stefano no cry no tears Per fortuna non ci saranno pianti e lacrime e i soldi si troveranno, viva gli ingegneri i piloti ed i tecnici, una vita umana vale più di tutti igli euri e magari per qualche amico ci fosse stato l'elicottero, ma l'incidente che li colpì ebbe durata di attimi di secondo..ineluttabile ! commento inviato il 10-09-2012 alle 10:24 da benben @maurizio Non ho capito il post. Forse ci si compiace perché nessuno ha commentato negativamente l'incidente (o meglio, l'errore) alpinistico? Non lo farò neanche io, pur considerando che: -la Via del Drago (aperta dal grande belga Claude Barbier in risposta ad un noto articolo di Messner) è una via nota, attrezzata e, secondo i canoni dell'arrampicata moderna, neppure troppo difficile. - sbagliare la via è possibile, sbagliare anche le manovre di discesa, pure. - Se non ci fosse il magico telefonino e l'altrettanto magico numero "118" forse le cose andrebbero un po' peggio per certi alpinisti - Confido che, non essendoci necessità sanitaria di soccorso, l'intervento dell'elicottero venga pagato dagli interessati, o dalle loro assicurazioni, come previsto. commento inviato il 10-09-2012 alle 08:39 da Elvis può capitare Anche ai più esperti può capitare ,,nessuno scagli pietre .Magari qualcuno tirerà in ballo le spese e magari i due erano assicurati o iscritti a Dolomitiemergency. Però mi permetto di osservare che si ricorre alla discesa in doppia ormai come unica possibilità di discesa, e si dà per banale una manovra che invece va accuratamente esercitata e preparata, perchè non sempre la ciambella riesce col buco e in tal caso occorrerebbe conoscere qualche manovra per cavarsi d'impiccio.La storia dell'alpinismo è piena di casi di cedimento dell'ancoraggio con dipartita di grandi alpinisti.Faccio solo notare che sul web si trovano molti filmetti e siti che illustano a dovere la doppia in vari casi , additittura pedanti che ci si mettono dieciminuti e più a prepararsi.Però con fatica ho scovato un solo film che dimostra la scalata in discesa dove è possibile ed anche nelle gare i campioni di arrampicata pigiano il segnale finale e poi si abbandonao esausti nel vuoto, tanto tiene l'assistente e la catena di rinvii.Qualcuno però in palestra ha pagato caro una distrazione del compagno in basso od il frettoloso salto dell'ultimo rinvio più in alto, mollandosi fiducioso nel vuoto strapiombante .Secondo me c'è una carenza di formazione e mentalità e troppa fiducia negli aggeggi che promettono sicurezza. commento inviato il 10-09-2012 alle 07:07 da secondo difficile giudicare E' successo ed amen, nessuno si è fatto male e magari erano a posto con corsi , materiale, esprienza, assicurazione Cai e Dolomitiemergency. Certo sarebbe bello che l'arrampicatore potesse scendere arrampicando in discesa magari per una via più facile.C'è molto ricorso alla corda doppia , considerata come l'unica possibilità di discesa, invece tale tecnica richiede molta prudenza, maestria e tenuta dell'ancoraggio e gestione delle corde.E se proprio la possibilità di risalire con i cordini prusick( se si sono portatinell'armamentario.) Ma a volte la realtà si diverte a metterti di fronte ad imprevisti strani.Peccato, andrà meglio la prossiam volta e tutto fa esperienza , se la pellaccia è salva. commento inviato il 09-09-2012 alle 20:42 da nongi