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Sto nel letto dell'ospedale psichiatrico, mi addormento... Non è un grande racconto, ma vi dico che, nonostante le persone e l'ambiente di ricovero in ospedale... l'illusorio contenuto del mio sogno aveva riprodotto la mia casa e i miei amici come avevo lasciati, in splendida normalità... mi faceva rivedere tutto ciò che avevo lasciato al meglio, strappatomi perentoriamente, per l'aggravarsi della malattia
Tutto, anzi, era 'centrato', collimava per me alla perfezione e riuscivo, nel sogno, a fare miracolosamente tutto, da normale, io che da anni guardavo dal fondo... in piena salute, come avevo sempre sognato.I miei gesti e il mio parlare, il mio ragionare... sorprendono innanzitutto me stesso, al punto che mi chiedo: 'Cos'è successo?' E' uno squarcio di vita inatteso e stupendo, pur essendo solo un sogno
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I rumori del corridoio mi risvegliano. Le lenzuola ruvide del letto, anzichè le mie di casa, mi riportano alla mia realtà di malattia, al ricovero forzato, alle sofferenze, alla lontananza dai familiari. Sono spogliato ancora della mia dignità, chiuso a chiave nel reparto, staccato dai figli e dalla moglie e drogato con psicofarmaci, senza che l'abbia nè richiesto, nè consentito.Ma non sono solo le lenzuola del letto d'ospedale, che mi grattano fredde il collo, pulite con detersivo industriale:: riconosco sgradite le voci degli infermieri, degli altri pazienti, brusche e irrispettose.
E le cose con cui ero riuscito a corrispondere, finalmente, una ritrovata, inaspettata condizione umana di rispetto, e di dignità, erano sparite e mi ritrovavo nella miseria e nella corsia, più amareggiato del giorno del ricovero, chè di malinconia non c'è guarigione.
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