La mia vita monotona si svolge come un orologio che non si fermi, che "stacchi" minuti e secondi senza apparente partenza e fine.
Nel "colore" della mia giornata, variano il tono o l'intensità: ora l'amico/a, ora mia figlia Alice o Matteo, o la donna che dorme con me da trent'anni, Daniela. Daniela è di Castelfranco; mi piace chiamarla "la mia destra-Piave" (come il Piave asciutto d'estate e sacro alla Patria d'inverno, quando piove...).
E sennò la partita, gli amici (pochi) e, infine... il PC. Mi chiedo che provenienza abbia il tempo e se il luogo dove andrò ne abbia ancora di suo. Ed anche se tempo e luce, dagli estremi così indifferenti, si annodino là da dove vengono per sciogliersi entrambi, con uguale diffidenza...  Di fronte ad un uomo che muore: é mio padre, vecchio ma tenace... Là dove andrai, spero tu legga questo post (ti dò l'indirizzo...) e che mi possa capire nella mia e nostra incomunicabilità. 
Suono, colore, luce. Energia, morte, tempo.
risultati di giovedì 30 ottobre 2025
12 ore fa
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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