Crocifisso a scuola, Corte di Strasburgo assolve l'Italia

Crocifisso a scuola, Corte di Strasburgo
assolve l'Italia: non influenza gli studenti
Il caso era stato sollevato 8 anni fa da una famiglia residente
ad Abano Terme: «Il pronunciamento ci delude molto»




STRASBURGO - L'Italia ha vinto la sua battaglia a Strasburgo: la Grande Camera della Corte europea per i diritti dell'uomo l'ha assolta dall'accusa di violazione dei diritti umani per l'esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche. La decisione della Corte è stata approvata con 15 voti favorevoli e due contrari. I giudici hanno accettato la tesi in base alla quale non sussistono elementi che provino l'eventuale influenza sugli alunni dell'esposizione del crocifisso nella aule scolastiche. Il caso era stato sollevato da una famiglia di Abano Terme (Padova).

«Il pronunciamento di Strasburgo mi delude, molto, perché la prima sentenza su questa vicenda era clamorosamente chiara». Così commenta la sentenza Massimo Albertin, il medico di Abano Terme che otto anni fa aveva iniziato con la moglie finlandese, Solile Lautsi, una battaglia legale contro il crocifisso nella scuola frequentata dai figli. Albertin vuole però leggere prima la sentenza della Camera Grande della Corte di Strasburgo per capirne bene le motivazioni. «Pare - dice il medico padovano - che sia tutto legato al "margine di apprezzamento" sull'applicazione dei diritti umani, per cui la Corte può decidere su determinate materie di lasciare più margine ai singoli Stati». «Ma se ci sono dei diritti da far rispettare - prosegue - non si capisce perché questi in Italia possano essere diversi da quello che sono in Francia o in altri Paesi dell'Unione».

L'obbligo di presenza del crocifisso nelle aule scolastiche «non può essere ritenuto indottrinamento da parte dello Stato». Questa la principale motivazione con cui la Corte per i diritti dell'uomo di Strasburgo ha ribaltato la sentenza di primo grado e assolto l'Italia dall'accusa di violazione del diritto dei genitori a educare i figli secondo coscienza. La Corte, nella sentenza, sottolinea inoltre che il crocifisso «è un simbolo essenzialmente passivo» e la sua influenza sugli alunni non può essere paragonata all'attività didattica degli insegnanti.

Per i giudici di Strasburgo «gli effetti della grande visibilità che la presenza del crocifisso attribuisce al cristianesimo nell'ambiente scolastico debbono essere ridimensionati tenendo conto che a questa non è associata un insegnamento obbligatorio del cristianesimo».

Non è competenza della Corte europea per i diritti dell'uomo prendere posizione in un dibattito, quale quello sul valore del simbolo rappresentato dal crocifisso, ancora aperto all'interno del Paese tra le principali istituzioni giuridiche nazionali. È quanto osserva tra l'altro la Corte europea per i diritti dell'uomo nella sentenza sul crocifisso emessa oggi con cui ha assolto l'Italia dall'accusa di aver violato, attraverso l'esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche, il diritto dei genitori a educare i figli secondo le loro convinzioni. Alla luce del confronto in atto tra Consiglio di Stato e la Corte di Cassazione sul significato de crocifisso, i giudici di Strasburgo hanno quindi dichiarato che non è loro competenza esprimersi su questa materia.

Venerdì 18 Marzo 2011 - 16:11 Ultimo aggiornamento: 16:38





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quello che poteva essere il risorgimento e non è potuto esserlo trova la sua spiegazione nell’obbedisco pronunciato dall’anticlericale garibaldi al re accorso in salvezza della roma papalina….la spinta che avrebbe potuto essere davvero il primo ed unico cambiamento per il popolo italiano si è infranta su quell’ostacolo posto in essere dalla casata di noti p.ara**** meglio nota come casa savoia…
all’indomani dell’unità moltissimi furono quelli costretti a darsi al brigantaggio o ad emigrare per le americhe…cosa c’è da festeggiare…? il fatto che la lega non festeggi non significa che chiunque sia contro di loro debba farlo…
commento inviato il 18-03-2011 alle 23:29 da bettytrans


Crocefisso,non influenza gli studenti.....
.....li fa maturare ? Speramus
commento inviato il 18-03-2011 alle 23:19 da fab pittana


E' bello vedere...
che qua tanti vogliono scrivere di religione e non ne sanno proprio NULLA, Si può discutere quanto volete se il crocifisso ci debba stare o no, ma qui non scrive gente che parla di questo, qui scrive solo gente che non sa accettare le idee altrui e che non perde occasioni per mettersi a criticare il mondo
Poi altro discorso è il rispetto, c'è chi arriva persino a dire che l'uomo ha scelto le catene e non la libertà (se voi non credete già significa che non vi hanno obbligato niente), si parla addirittura di plagio, poi aspetta...qualcuno scrive che un credente berrebbe l'acqua del cesso? beh...sarà un semplice esempio spero...ma potevi tenertelo per te...altra cosa, guardatevi le percentuali di coloro che vanno regolarmente a messa...dicono da sole che la chiesa non obbliga nessuno, non conosco una sola persona che sia obbligata a credere o ad andare a messa...
Poi venite a parlare di fanatismo cristiano? Io ho un sacco di amici che non ci credono,eppure non ho mai avuto nessun tipo di problema con loro..Ma la più divertente è quella che scrive del gregge, una comunità cristiana non è un gregge che ti obbliga a rimanere, è una cosa in cui uno sceglie liberamente di starci dentro(altrimenti potrei dire la stessa cosa di te dall'altro punto di vista). Poi da degli ignoranti a chi ha appoggiat la decisione (ma tu sai tutto?)Sia chiaro, rispetto l'idea di chi non crede, ma le mancanze di rispetto non mi piacciono, io non ho mai detto a un ateo che è ignorante/coniglio. Impara.
commento inviato il 18-03-2011 alle 23:18 da Dvs


calpesti e derisi ?
Voltaire ha detto, tra le altre cose: non credo in Dio, ma se c’è, si disinteressa completamente di noi. Ma la sua frase più conosciuta, dove dice “non sono della tua stessa idea ma sono pronto a morire perché tu la possa esprimere” mi pare calzi bene alla situazione. Non dimentichiamo che, caso unico al mondo, noi abbiamo le parole dell’inno nazionale che recitano “noi siamo da secoli calpesti e derisi” e così qualsiasi persona , anche ignorante, intollerante e arrogante, di qualsiasi razza, anche gente che arriva con il cappello in mano, dopo un po’ si sente il diritto di dettar legge e farci cambiare il nostro modo di vivere e di essere secondo i loro desideri. Signori, la sentenza in questione ci ha resi meno “calpesti e derisi” credenti e non credenti. Su la testa !

commento inviato il 18-03-2011 alle 23:11 da lerogozzano



leggi e politica
Spesso la legge si inchina davanti alla politica. Mi sembra che la decisione della Corte di Strasburgo sia sbagliata giuridicamente, ma giusta politicamente. Sbagliata giuridicamente, perché privilegia le religioni cristiane, e giusta politicamente, perché in Italia quasi tutta la popolazione vuole il crocefisso.
commento inviato il 18-03-2011 alle 22:44 da giorgio



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padova, abano terme, crocefisso, strasburgo, sentenza, giudici, cristianesimo, famiglia, educare
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